10 Dicembre 2021
CGIL e UIL hanno proclamato, per il giorno 16 dicembre p.v., una giornata di sciopero generale per sostenere le proposte sindacali su precarietà, pensioni, fisco, lavoro e per la modifica della Legge di Bilancio, esonerando però dall’astensione collettiva il settore della sanità pubblica e privata, comprese le RSA, al fine di salvaguardare il diritto prioritario alla salute dei cittadini in questa fase di emergenza pandemica.
In data 6 dicembre 2021, tuttavia, le Federazioni Nazionali FP CGIL e UIL FPL hanno comunicato l’adesione al predetto sciopero limitatamente alle “aziende associate o che applicano un CCNL sottoscritto da Aris e/o Aiop per tutti i servizi e le attività escluse quelle “sanitarie” e le RSA”.
Secondo quanto comunicato per le vie brevi dalle Segreterie Nazionali delle citate Federazioni, la volontà delle stesse sarebbe stata quella di includere nello sciopero anche il personale dei centri di riabilitazione, sebbene si tratti di strutture appartenenti a tutti gli effetti alla sanità privata, ancorché di area territoriale e non ospedaliera.
Nondimeno, la Commissione di Garanzia, con nota prot. 0014849 del 9 dicembre u.s., su sollecitazione dell’ARIS, ha confermato che lo sciopero del 16 dicembre p.v. non riguarda le strutture che “erogano prestazioni sanitarie (ivi incluse quelle fisioterapiche)”, invitando pertanto CGIL e UIL “ad escludere, dallo sciopero generale proclamato, tutte le aziende associate o che applicano il CCNL ARIS/AIOP”.
Allo stato attuale, pertanto, deve ritenersi che non sarà necessario attivare, per la data del 16 dicembre, le procedure per l’individuazione dei contingenti minimi, sebbene – per completezza – non risulta che le predette OO.SS. abbiano ancora dato seguito all’invito della Commissione di Garanzia.