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Convegno ADONP

5 Dicembre 2019

Partire dal valore delle persone per sviluppare costruttive trattative negoziali ARIS-ADONP

Ringrazio per l’invito, di cui sono onorato, il Segretario Nazionale – prof. Luca Massimo Chinni – e la Segreteria Nazionale – nella persona del dott. Stefano Chiavelli. Ringrazio di cuore l’avv. Giovanni Costantino – carissimo amico e capo delegazione ARIS – con il quale ho avuto il grande piacere di sedere al tavolo delle trattative per il rinnovo del ccnl e che mi ha dato l’importante opportunità di conoscere e sviluppare significative relazioni con l’ADONP e l’ANAAO ASSOMED.

Lavoro da 27 anni per la Piccola Opera della Divina Provvidenza (Don Orione), prima come direttore del personale al PCDO di Milano e poi come responsabile delle risorse umane per l’Italia, l’Albania, la Romania e l’Ucraina.

Per me e per noi, il valore delle persone non si limita all’Ospite, al paziente, al povero che Dio ci fa incontrare e che serviamo, ma si estende necessariamente a tutte le persone che operano all’interno delle nostre Case e attività, cercando di rendere coerente il messaggio del nostro fondatore con l’azione quotidiana.

Prendo in prestito un pensiero di don Luigi Giussani per introdurre il tema a cui tengo moltissimo: il valore dell’essere umano.

“Tutto il mondo non vale la più piccola persona umana; questa non ha nulla di paragonabile a sé nell’universo, dal primo istante della sua concezione fino all’ultimo passo della sua decrepita vecchiaia. Ogni uomo possiede un principio originale e irriducibile, fondamento di diritti inalienabili, sorgente di valori.”

Nelle strutture sanitarie, il più grande errore che si può compiere è quello di non porre la giusta attenzione sulla soddisfazione e motivazione dei propri collaboratori. Infatti, il più delle volte si pone ancora l’attenzione ai budget, alla gestione del tempo e alla produttività delle figure apicali, sottovalutando le relazioni e il benessere organizzativo.

Ancora nel recente passato, non si cercava la collaborazione ma “l’obbedienza e la fedeltà” finalizzata al raggiungimento degli obiettivi, valorizzando il ruolo e non la qualità dello stesso e la persona che lo impersonificava.

A parte per alcune tipologie contrattuali (es. part time), i dirigenti passano gran parte della propria giornata in struttura, cercando legittimamente anche il benessere fisico e mentale, vivendo il luogo di lavoro come una seconda casa. Pertanto, più è alto il livello di benessere percepito, più si eleva la soddisfazione e la motivazione.

Dice Alberto Camuri nel libro “Il manager di buona vita”: Il ben-essere della persona deve essere messo al centro come strategico valore intangibile, promuovendo un nuovo approccio gestionale attento all’impegno civile ed etico, in vista di un ben-essere sociale ed esistenziale che vada inevitabilmente di pari passo con la crescita del valore autentico delle strutture e delle persone.

Forse si è di fronte a una grande opportunità: non considerare più l’utilità del lavoro nel mero e solo riscontro economico a fronte della produzione di un servizio, ma riconoscere nell’attività lavorativa un’occasione per esistere. Il vero cambiamento consiste nel trasformare il tempo produttivo in tempo di vita e vita vera.

Per tutti i dirigenti è auspicabile che, oltre alle necessarie competenze tecniche, si sviluppino sempre più competenze umane risultato di un percorso anche personale, un percorso di saggezza professionale, vissuto con umiltà, fatica, passione, con la consapevolezza delle ricadute del loro agire.

Il valore di un uomo si misura dalle poche cose che crea non dai molti beni che accumula.
(Khalil Gibran)

La qualità delle relazioni, la chiarezza delle funzioni, la completezza delle deleghe…un contratto collettivo accolto come strumento di corretta gestione dei rapporti sono fattori essenziali affinché un dirigente si senta parte integrante della propria struttura, aderisca alla mission, apportando un contributo importante e sviluppando la propria professionalità anche in funzione di uno spirito di servizio e di gratuità.

Affinché la definizione di “persona al centro delle organizzazioni” non risulti una mera enunciazione di principio o il seguire la moda “filosofica” del momento, superiori alle pillole di saggezza che ogni giorno si accumulano sui social network, è nostra convinzione che si debbano sviluppare le condizioni necessarie per permettere ai dirigenti di esprimersi al meglio delle loro potenzialità.

Prendiamo spunto da Maslow e dai 36 principi di un management illuminato pubblicati nel 1965 per mettere in evidenza gli obiettivi cui tendere per conferire il valore che si vuole/deve dare alla persona nelle nostre organizzazioni:

  • Assumi che ognuno abbia l’impulso, il desiderio di realizzare, di fare un buon lavoro, e sia contro le perdite di tempo e l’inefficienza;
  • Assumi che ognuno avrà gli stessi obiettivi finali e si identificherà con questi indipendentemente dal livello organizzativo o gerarchico in cui è;
  • Assumi che le persone nell’organizzazione non siano bloccate al livello dei bisogni di sicurezza, assumi che siano sufficientemente libere dall’ansia, dalla paura;
  • Assumi che ognuno preferisca sentirsi importante, necessario, utile, di successo, orgoglioso, rispettato piuttosto che non importante, intercambiabile, anonimo, sprecato, inutilizzati, non rispettato;
  • Assumi che ognuno preferisca sentirsi una persona intera, integra, piuttosto che una parte, una cosa, uno strumento…una persona preferisce usare tutte le sue capacità;
  • Assumi che ognuno, e in particolare le persone più sviluppate, preferisca assumersi responsabilità piuttosto che essere dipendente.

Riassumendo, vi sono cinque pilastri alla base della valorizzazione del capitale umano:

  • Avere fiducia nella natura umana.
  • Credere fermamente nell’esigenza umana di realizzarsi.
  • Credere genuinamente nella capacità, collaborazione e produttività dei collaboratori dirigenti.
  • Privilegiare relazioni di mutuo rispetto e un’appropriata valutazione delle performance nell’ambito del ruolo/incarico ricoperto.
  • Comprendere la complessità della natura umana.

“Date buon esempio, è la vostra prima missione” San Luigi Orione

L’ARIS sa bene che nella scala dei valori l’individuo viene prima del raggiungimento degli obiettivi “produttivi” e pone particolare attenzione a costruire relazioni sindacali basate, principalmente, sulla condivisione di valori fondanti e sulla stima reciproca tra i componenti le delegazioni trattanti affinché sia chiaro l’obiettivo di giungere all’aggiornamento di un articolato contrattuale che, oltre a recepire tutte le novità normative, possa essere il più possibile coerente con il rispetto del ruolo prezioso della dirigenza.

“Prima facciamo, poi predichiamo” diceva San Luigi Orione, sacerdote piemontese fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza.

Seguendo questa esortazione, durante tutta la fase delle trattative, tenendo ben presente il valore delle persone coinvolte, fermo restando le risorse economiche (purtroppo sempre più definite…se non addirittura finite!), si è teso a concretizzare un rinnovo di ccnl che assicuri condizioni più favorevoli ai dirigenti, mettendo in evidenza che questa fondamentale risorsa rappresenta un vero capitale umano, trattando di persone al servizio delle persone che possono incarnare il vero valore del servizio.

“Che l’ultima parola apra sempre il cuore, non lo serri” San Luigi Orione

Da queste convinzioni, è stato possibile sviluppare costruttive trattative negoziali tra l’ARIS e l’ANDOP, cercando sempre una comunicazione aperta, un ascolto delle problematiche emergenti sia dal lato datoriale, sia da quello dei dirigenti le cui istanze sono sempre state illustrate dalle rappresentanze sindacali in modo chiaro e diretto, con equilibrio e sobrietà da sempre dimostrati, consapevoli delle enormi difficoltà che il nostro settore sta attraversando da anni e dalla scarsità di risorse.

Da questi presupposti si è cercato di declinare in modo più attuale e chiaro quegli istituti contrattuali già presenti nel ccnl previgente per confermare il valore delle persone che rivestono ruoli dirigenziali.

Le Strutture associate ad ARIS auspicano che vi siano le condizioni economiche e la volontà reciproca di stimolare accordi di secondo livello per aumentare l’engagement aziendale e rendere sempre più attive, visibili, trainanti le figure dirigenziali.

Personalmente, intendo avviare con il prossimo anno un dialogo con ADONP e ANAAO per sviluppare un sistema di welfare utilizzando le risorse messe a disposizione dal premio di incentivazione ex art. 31.

Certi che, attraverso buone intese e confermando le buone relazioni sindacali, si possa sempre più migliorare la qualità del lavoro e dei servizi offerti, Vi saluto e vi ringrazio dell’attenzione con una frase di San Luigi Orione

“Diamoci la mano, facciamo del bene, molto bene”.

Nella foto Fabrizio Farina, responsabile delle risorse umane dell’Opera della Divina Provvidenza Don Orione.

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